La massima della settimana...

L'amore è come il raffreddore...
...prima o poi si finisce a letto!

La foto della settimana

La foto della settimana

mercoledì 21 maggio 2008

Siamo qui...

...a volte lottiamo, a volte ci "sbattiamo" per farci strada nella vita...
...altre volte invece ci lasciamo trascinare dalle correnti...
l'importante è che ci siamo sempre, volenti o nolenti ci ritroviamo, alla fine di ogni giornata,
tutti qui, in quello che è il nostro luogo sicuro...non importa dove sia, se nel nostro cantuccio di mondo, se nel nostro blog, dove possiamo essere davvero noi stessi senza paure...

L'importante è trovare il senso...no, non il senso della vita...per quello ci vuole l'Illuminazione, non aspiriamo a tanto...il senso che ci serve è piuttosto quello del continuare a camminare, sempre avanti, a volte indietro, qualche volta a testa in giù, ma camminare...

Qualcuno si ferma, perché pensa di avere trovato quel senso....chi si sposa, chi mette su famiglia, chi inizia a fare carriera...solo che qualcuno si ferma per sempre, ahimé...altri invece tornano in pista, con noi...si riparte...e il ciclo della vita, del camminare, riprende imperterrito...già, curioso, proprio come quei rivoli d'acqua di cui parlavo qualche giorno fa, che nella roccia calcarea scavano, scavano, scavano, poi ristagnano per un po', si arricchiscono di sali (come noi ci imbeviamo di esperienze...) e poi ripartono, vanno, vanno, rallentano, si precipitano...fino a trovare il loro mare...e così anche noi...

Slàn!

lunedì 12 maggio 2008

GROTTARI o SPELEOLOGI ?!

Venerdì scorso, durante la lezione teorica al CAI, Fricu ci ha intrattenuti per due interessantissime ore spiegandoci le numerose attività di ricerca che vengono portate avanti alla grotta di Rio Martino, in quel di Crissolo. Durante la lezione mi ha colpito la sua frase "la differenza tra andare in grotta e fare speleologia è che lo speleologo, oltre alla pura attività fisica, sportiva, usa il cervello..."
Quella semplice frase, in uno che come me ha fatto della scienza il suo percorso formativo negli ultimi 15 anni non poteva fare altro che accendere una lampadina; lo scoprire quante attivià possano essere portate avanti, e non aspettino altro che qualcuno che abbia voglia e tempo da dedicare loro è stata una vera rivelazione: idrologia, fluidodinamica, microclimatologia, bio-speleologia, geo-datazione chimica,...c'è solo l'imbarazzo della scelta, e le possibilità per fisici, chimici, geologi, biologi, ngegneri o semplici appassionati sono praticamente infinite.
Poi l'altra scoperta: quel Giovanni Badino che compare in buona parte dei racconti e delle avventure speleo è proprio quel Badino che, durante il corso di Fisica I nel lontano 1998, per spiegare il momento angolare, faceva roteare i nostri libretti universitari tirandoli in mezzo all'aula...certo che se non sono pazzi i gruppi speleologici non li prendono, eh? (O sarà una conseguenza delle lunghe permanenze al buio?! ^_^)

Resta il fatto che finalmente, tra venerdì e domenica, ho capito davvero perché ho scelto questo corso: i motivi sono davvero tanti, e mi piacerebbe sapere, tra gli speleo che leggeranno questo blog, qual è stata la spinta per ognuno di voi, quella molla che vi porta a calarvi nella profondità delle montagne, al freddo e immersi nell'acqua e nella melma, per un buon numero di ore?

Innanzitutto gli aspetti più immediati sono l'attività fisica in un'atmosfera salubre, una sana pratica sportiva aerobica, ottima per migliorare la resistenza e l'elasticità di un fisico troppo abituato a pigiare i tasti di un PC, e la possibilità di arrivare, grazie a questa attività, a vedere luoghi, strutture e costruzioni davvero incredibili, scoprendo come l'attività incessante dell'acqua possa portare, a seconda del suo regime di piena o di stillicidio, alla creazione di immensi saloni o alla nascita di vere e proprie sculture di pietra, quei capelli d'angelo, quelle stalattiti e stalagmiti, quelle eccentriche che tutti abbiamo imparato a riconoscere ed apprezzare...
E qui entrano in gioco gli altri aspetti che, credo, possono spingere una persona ad intraprendere questa attività (o almeno quelli che valgono per me).
Penso che l'attività speleologica possa diventare il perfetto paradigma di una ricerca interiore: il voler scavare in profondità, voler scendere giù, negli abissi, mettere alla prova le proprie doti fisiche ma soprattutto i propri nervi, la propria capacità di conservare il sangue freddo e la calma anche in situazioni potenzialmente "inquietanti", rappresentano in un certo senso il voler sviscerare le proprie paure, metterle a nudo e imparare a convivere con esse. Questo è fantastico, e l'ho visto bene o male in tutti noi: chi aveva paura del vuoto l'ha affrontato, ci si è buttato a piè pari ed è riuscito a superare qualunque pozzo...chi era a disagio in strettoia è riuscito bene o male ad uscirne, domando i propri nervi (l'ho notato a mie spese, l'unica volta in cui una strettoia mi ha creato problemi, al Benesì, è stato probabilmente perché la stanchezza e la fretta di voler uscire mi hanno "scombinato" i nervi, e solo quando, grazie ad Armando, sono riuscito a ritrovare la calma, sono potuto ripartire)...
Credo che ognuno di noi possa imparare importanti lezioni, là sotto: ti rendi conto di come sia importante essere davvero "presenti" ad ogni situazione, essere in grado di fermarsi, di rallentare i proprio ritmi, uscire un po' dal forsennato correre a cui ormai siamo abituati nella vita di tutti i giorni. Quando entri in grotta lasci tutto fuori, sei solo tu, la corda, gli attrezzi, e la grotta...totale fiducia in te, ma soprattutto nell'attrezzatura, e nella grotta stessa: capisci che puoi fare ben poco di fronte all'imponenza delle creazioni di una miserrima goccia d'acqua, vedi cosa è stata in grado di fare nell'arco di centinaia di migliaia di anni...e ti fermi, estereffatto ed affascinato, ma anche consapevole di essere ben poco, rispetto a quella potenza...e allora riparti, con un'altro punto di vista sul mondo...
Certo, non è detto che tutti condividano quello che ho scritto: per molti la grotta è un modo per mettersi alla prova fisicamente, senza pensare a null'altro...vi chiedo solo, quando vi capiterà di essere là sotto, di fare un piccolo esperimento, che ieri mi ha aperto gli occhi...
Quando sarete da soli, magari nel bel mezzo di un pozzo, quando davanti a voi saranno lontani e dietro non ci sarà ancora nessuno in vista, provate ad allongiarvi o a bloccarvi con una chiave lungo la parete, spegnete i led e l'acetilene, e ascoltate: prendetevi 5 minuti (non è tanto, fidatevi) per asoltare e per "vedere"...poi mi racconterete (fatelo, davvero). E' una sensazione davvero nuova, ben diversa dallo spegnere la luce in camera vostra: ci si accorge di essere davvero soli, indipendentemente da quanto si è lontani dal gruppo, ci si trova a fare i conti SOLO con se stessi, con il suono del silenzio (vi assicuro che può essere più forte di una fanfara) e con la luce del buio (tenete gli occhi aperti, mi raccomando...)...per me è stato stupendo, anche se ammetto che riaccendere la luce è stato inizialmente un sollievo, ma credo che lo rifarò appena possibile...

Ora la smetto o mi prendete per scemo...aspetto con ansia i vostri commenti...a presto, allora, magari in grotta!
Slàn!

11 maggio 2008...il corso si chiude con il BENESI'...

Il corso si è concluso con quella che, secondo il mio umile parere, e quello di parecchi altri corsisti, è stata la grotta più bella (per me si contende il primato con le Arenarie, per via delle strettoie dell'altra grotta...ma rimane al top...)
Primo aspetto DECISAMENTE positivo di questa grotta...lasciate le macchine in quel di S.Anna di Bernezzo, 3-4 km dopo Bernezzo-city (^_^), si arriva all'ingresso dopo una passeggiata di 5 MINUTI!!!!! Non ci potevamo credere, sembrava uno scherzo...niente sfacchinate di un'ora con i sacchi in spalla?! Niente corde in acciaio a cui aggrapparsi?! Niente pallosissimi chiacchieroni ad accompagnarci? Wow.....si preannuncia già un'ottima visita...^_^

Un breve discorso merita la storia di questa grotta, e tanto di cappello va fatto ai prodi speleologi pinerolesi per il lavoro svolto: grazie al lavoro da topo di biblioteca del buon Fricu si venne a sapere che nei lontani anni '50 un abate rabdomante, su richiesta degli assetati abitanti della frazione S.Anna, aveva individuato la presenza di acqua nei pressi di una piccola dolina proprio sopra la frazione...FANTASTICO, mo' se 'bbeve!!!! Peccato che gli scavi, dopo l'asportazione di 9 metri di pauta argillosa, facessero intuire come l'acqua fosse sì presente, ma molto molto al di sotto della superficie, e sotto uno spesso strato di roccia...vabbè, lasciamo perdere, va....
Dopo parecchi anni, grazie proprio alla scoperta di Fricu (ma te, leggere la Gazzetta dello Sport, mai, eh?! ^_^) un gruppo di impavidi si cimenta nuovamente nello scavo...se c'è dell'acqua, vuoi che non ci sia qualche bel cunicoletto da essa scavato? E infatti così è: peccato che i 9 metri di fanghiglia non siano così pratici, come simpatica avventura di avvicinamento...e qui che l'ingegno pinerolese la fa da padrone: dopo alcuni tentativi con incastellature in legno si attrezzano con tubi in cemento (avete presente i tubio delle fogne, no?!) che, "murati" all'interno del pozzo e tappati con un bel tombino, permettono la creazione di un ingresso veramente degno di questo nome, e come se non bastasse, contribuiscono ad asciugare buona parte di quell'acquitrino fangoso, rendendo più agevole l'avanzata di noi poveri corsisti...

Dopo questa breve digressione torniamo a noi: l'ingresso già ci entusiasma, e ci buttiamo a capofitto nel pozzo (speriamo che nessuno chiuda e getti via la chiave!!!!), tra allegre comitive di cavallette e simpatiche famigliole di ragni e millepiedi (...brrr, rabbrividiamo....^_^). Al termine del pozzo, purtroppo, finiscono le comodità: la scaletta a pioli cede il posto ad una strettoietta (a scendere 'na cazzata...al ritorno mi farà penare non poco...che figura!!!!!) che si inabissa poi sul primo pozzo...seee, una bazzecola...Arrivati al fondo dopo tre o quattro cambi, Sciupy ci dice serafico <40 metri!>>...porca zozza, ci scorre la vita davanti pensando alla prossima risalita...abbiamo ancora qualche speranza...un elicottero?! Una carrucola?!

Niente da fare, si ritornerà indietro dalla stessa parte...ma in compenso possiamo rinfrancarci con una visione niente male, una meravigliosa colata carbonatica sulla parete di fronte a noi (non chiedetemi l'altezza perché ho ancora un po' di problemi ad orientarmi in grotta, ma è davvero imponente), con concrezioni che si spalmano fino sulla ghiaia presente sul terreno, stalattiti e stalagmiti che si inerpicano imponenti a sfidare l'incessante stillicidio d'acqua calcarea...lì quando piove pare che "pisci" niente male, infatti in varie zone si vedono i segni dell'impeto dell'acqua (bellissima una zona con concrezioni biforcute levigate e molto arcuate, che in caso di pioggia creano uno zampillo fastidioso per il povero speleologo impegnato in discea o in risalita...).
Invece di prendere il ramo discendente (probabilmente allagato) ci impegnamo con la risalita di questa stupenda parete concrezionata, calpestando con tanto tanto rispetto quei segni della millenaria azione erosiva e di deposito della nostra ormai affezionata amica, l'acqua (e suo cugino il calcare, ovviamente...^_^).
Al termine di questa breve risalita un pezzetto in strettoia nella polvere argillosa (come tiene a sottolineare Armando…ORA, è polvere…qualche anno fa era un lurido ammasso di fango che ti si incollava anche alle mutande…che nostalgia, eh?!) ci separa da una nuova discesa, questa volta meno “nel vuoto”, ma più incuneata nella roccia…tutte le corde sono armate molto bene, e quindi i cambi sono del tutto agevoli, ma è davvero molto carino, soprattutto perché la discesa apre ad ogni ansa, ad ogni cengia, una visuale strabiliante, dove a lamine multicolore incastrate nella roccia e a concrezioni ingiallite dai depositi di ferro presenti nell’acqua dilavata e dall’argilla si alternano capelli d’angelo e lamine di un colore bianco così intenso e rilucente da farti rischiare più volte di perdere di mano il discensore, tanta è la meraviglia...sì, vabbè, forse ho esagerato un pochino…^_^

Comunque è davvero una cornice stupenda, e a un certo punto passiamo accanto ad una fessura che sembra chiamarmi…quella sì che è una strettoia (25cm!!!)…prima o poi passerò di lì…e quello sì che renderà la grotta perfetta!!!! Vedremo, verrà il tempo…

Al termine della discesa ci ritroviamo in un camminatoio disseminato di vaschette piene d’acqua, che conduce ad un nuovo pozzetto…non si può proseguire perché è allagato, ma la visione di questo ambiente è più che sufficiente: una tale ricchezza di strutture calcaree e anfratti che fungono da edicole per sculture davvero magistrali, bianche, gialle, rosate, rossastre, brillanti, opache...

Ma bando alle ciance, è ora di tornare: la risalita, come previsto, è più impegnativa…ma poco alla volta avanziamo, prima serie di cambi in pendio contro parete (e inizio a tentare di cilindrare il povero Tatino…maledetta borraccia con il tappo che non tiene…scusa!!), un paio di santi tirati giù a parole da Erik perché la mia musette ha pensato bene di portarsi via la corda dopo il mio passaggio (…SORRY!), di nuovo la breve strettoia, la discesa lungo la concrezione…e IL POZZO!!!!!!! Dopo il primo cambio, piuttosto breve, cerco di tirarmi la corda nel croll…mazza, meno male che è statica…a causa della lunghezza la corda ha una certa componente elastica, e la risalita mi vede alle prese con uno yo-yo umano probabilmente esilarante a vedersi…ma molto meno a farsi, ahimé!!!! La salita è davvero dura, ma in un modo o nell’altro si riesce ad arrivare all’ultimo cambio…WOW, è finita!!!! E invece no…anche se all’andata quella semplicissima strettoia era stata una bazzecola, decido di concludere il corso in bellezza con una figuraccia davvero da filmare…potrei guadagnarmi sul campo il mio terzo soprannome (oltre a Manu e Coso)…ARTERIO!!!!
Arrivato al cambio mi isso “agilmente” nel buco, mi giro agevolmente e…oops…cazz…merd…sono incastrato…cerco disperatamente di lussarmi una spalla e amputarmi un paio di costole per trarmi d’impaccio…”Vuoi che venga giù?!” – sfotte Armando dall’alto….”Naaa, figurati, poso la musette, mi giro e arrivo in un batter d’occhio – dico io baldanzoso – ecco…ehm….cioè, dunque….senti maaaaa, non è che puoi venire giù?!”^_^…la scena dev’essere stata pietosa…un ometto di 1 metro e ottanta issato per metà in un buco da cui sostiene di non poter uscire…”Tira fuori il braccio!”…”Non riesco!!!!”…e il braccio viene via…”Girati dall’altra”….”Non posso!”…ed eccomi girato…”Ora sali!”...”Niente da fare!!!!!”…ed eccomi issato e fuori dalla strettoia…mamma mia, ragazzi, sarà la stanchezza, sarà la psiche, sarà quel riso di scherno della famigliola di ragni che mi osserva con stupore (mazza, se siete grossi!!!!)…ma mi sono fatto davvero un’emerita “figur’emmerd”…come si dice in gergo tecnico speleologico…

Comunque sia, aspettiamo all’uscita l’arrivo di tutti quanti…tra le cazzate sparate con i cuneesi Ico e Patela egli scrosci di pioggia arrivano le 20 e sembriamo dei pulcini inebetiti…via, si torna a casa…e il corso è finito….sigh sigh…O meglio, finisce il corso e inizia il divertimen: se i poveri istruttori non avranno paura di noi (dopo la descrizione della mia performance forse non si faranno vivi tanto presto, almeno con me…sigh…) sentirete ben presto parlare delle gesta dei prodi Nancy, Silvia, Vibro, Rosy, Fashion, Andrea, i Fratelli “F”, Tatino, Tarzan e Manu/Coso…

Ancora un ringraziamento a chi ci ha portati sani e salvi lungo tutta questa avventura…se siete riusciti ad insegnare a noi potete andare ovunque…COMPLIMENTI!!!! In ordine rigorosamente sparso…Husky e Sciupet-ta (i prodi istruttori), Nonno Maurilio, Peio, Laura (è inutile…se non ci sei tu vicino vado meglio…che ci posso fa?!?!^_^), Marco, Norma, Bubu (er presidente!), Birci (‘o stronzo! ^_^), Acea e gli esterni Ettore, Rube, Manu (“quella vera”!), Ico, Patela e Vera...

A presto (spero...) per nuove, avvincenti avventure!

Slàn!

venerdì 9 maggio 2008

Annozero - 8 maggio - La Peggio Gioventù...

Lungi da me il voler fare falsi moralismi o disquisizioni bigotte o catto-comuniste...me ne guardo bene...
Non so chi di voi, ieri sera, ha guardato AnnoZero: personalmente, facendo zapping, all'interno delle sempre meravigliose e intelligente proposte della tv serale (?!) sono incappato in un servizio sul bullismo giovanile, sullo squadrismo violento e sulle droghe...

Premetto che non sono uno di quelli che dicono <> - anzi - semplicemente mi sono fermato un attimo a riflettere, a fare il punto su quello che ho sentito...diciamo che innanzitutto è sempre difficile in questi casi fare la tara quando si sentono certe interviste a ragazzini visibilmente psichicamente instabili, o "labili"...tutto quello che dicono sarà vero, o sarà infarcito di mitomania, autoesaltazione, sete di emancipazione dalla "società delle regole"...? Comunque, tutto sommato, tutto fa brodo, dipinge comunque una certa situazione...

In sostanza ho sentito di ragazzi che iniziano a fumare a 9 anni, che si fanno 10 canne al giorno, e parlano degli "acidi" come io potrei parlare delle Pasticche Leone...di adulti che si professano fascisti e dicono che mussolini e hitler sono stati dei grandi statisti (certo, come dice Benigni, avranno pur aiutatao una vecchina - ariana, ovviamente... - ad attraversare la strada, però...), persone che dichiarano "rissa" il pestaggio a morte di un ragazzo da parte di quattro poveri pazzi (non saprei come definirli, lascio loro il beneficio del disagio mentale).

Ora, lungi da me fare il punto sulla situazione attuale, chiedermi dove sta andando la nostra società (mi sa troppo di puritanesimo, di quell'abitudine di guardare i problemi dall'alto, come se fossero al di fuori di noi...): vorrei solo capire, con l'aiuto dei vostri commenti, se la gente che ci sta intorno è davvero così...io penso che queste siano estremizzazioni molto televisivi, degli "scoop" che fanno gola ai vari giornalisti "da battaglia", ma temo ancor di più quei casi di violenza latente, di xenofobia mascherata da paura per la sicurezza dei propri cari...tutti odiano e avversano un "picchiatore fascista", ma è altrettanto facile opporsi a chi tiene la paura e l'odio a freno, e li fa uscire poco per volta?

Slàn!

giovedì 8 maggio 2008

27 aprile...la tre giorni volge al termine...

...eccoci qua, pronti all'ultima fatica di questa bellissima tre giorni "cavernicola"....la sveglia alle 7.30, pur rappresentando una levataccia niente male, vista l'ora a cui ci siamo accucciati, ci trova belli freschi e riposati: sarà che i russatori non hanno "colpito", sarà che la stanchezza accumulata ci ha definitivamente accoppati e narcotizzati, ma abbiamo dormito tutti con tanta goduria e soddisfazione...EVVIVA!!!! ^_^
Purtroppo 4 prodi devono abbandonare il gruppo: Silvia, Elisa, Fashion e Andrea ci salutano e tornano in quel di Pinerolo...il gruppo è praticamente dimezzato...sigh...ci siete mancati, ragazzi...MA DAVVERO!!!!!
La tappa obbligata all'ormai mitico bar (dove a noi si aggrega il varallino Paul) ci lascia alquanto basiti...la signora che ha preso il posto dell'avvenente quanto "intimidita" (diciamo così...) fanciulla è davvero una tuttofare...panini, toast, brioches, chi più ne ha più ne metta...non ci possiamo credere, ma riusciamo ad abbuffarci come se nulla fosse...alla grande!!!
Si riparte: lasciate le auto in un ridente paesino dove, ahinoi, fatidicamente incontriamo colui che, accompagnandoci, ci farà rimpiangere più di quanto già stiamo facendo l'assenza della nostra Radiolina Silvia...il simpatico signore, presidente di una fantomatica società archeologica biellese, nonché speleologo e alpinista di vecchia data, si rivela essere un micidiale cocktail di gambe robuste e lingua lunga...e per buona parte del viaggio, tra salite impervie e scalini di pietra, porterà i poveri Fratelli F (ormai assurti al ruolo di Padri Confessori, benevoli e misericordiosi, per l'intero gruppo) e il resto del team ad uno stato di depressione prossimo a sfociare nella rivolta violenta...fortunatamente, dopo i "cordiali" commenti di Maurilio, quando alcuni di noi stanno per dare vita ad una tragedia, il buon pastore ci abbandona, diretto ad un vicino rifugio (...."venite a trovarci, dopo..."....seeee, 'sto cavolo.....!!!^_^). Ancora qualche piccolo sforzo e arrivimo alla bocca del Buco della Bondaccia, che per la prima volta ci accoglie con un cancello chiuso..posiamo gli zaini all'interno e partiamo!!!!
Questo buco è decisamente più verticale degli altri...nessuna strettoia, solo tanti e tanti pozzi (che al ritorno, in risalita, diventano tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tantissimi....^_^), parecchio divertenti, almeno in discesa (buona parte delle discese, dopo una partenza appesa ad un tubo di acciaio piantato nella roccia, presenta discese incuneate in strettoie relativamente impegnative...almeno per me...)
Tra passaggi nel vuoto e discese lungo parete arriviamo nel punto più basso della Bondaccia, dove ci riuniamo in attesa della discesa di tutti quanti...anzi no, quello non è davvero il fondo: alcuni di noi, nell'attesa, hanno il piacere di percorrere un sentiero emozionante ed avventuroso (?!...ma che stai a di'?!...^_^) fino al punto estremo della grotta, dove il gruppo speleo di Biella, con grande abnegazione e spirito di sacrificio, ha scavato un cunicolo nel fango, anzi, nella "pauta" più avvinghiante e scivolosa...peccato, perchè ogni ondata d'acqua riporta il cunicolo alle sue condizioni originarie...quindi, tutto considerato, il giro finisce qui, e si torna indietro...anche perché almeno il sottoscritto è del tutto prossimo alla trasmutazione in baccalà, con finissime stalattiti di ghiaccio visibilmente adese al suo corpicciolo...
State tranquilli perché nella risalita il freddo lo dimentichiamo tutti...un centinaio di metri appesi, con gli ultimi residui di volontà e con le ultime parvenze di forze muscolari residue, rappresentano una sfida non indifferente...certo, facile a dirsi, "non serve tirarsi su con le braccia, vai comodamente su con le gambe..."...facile, per chi lo sa fare!!!! Arrivo in cima seguendo la visione di una massaggiatrice professionista che guarda con bramosia le mie braccia...azz, la mia visione è in realtà il buon Ettore...dannazione!!! ^_^
L'unico aspetto positivo di non essere insieme ai nostri 4 compagni (vi abbiamo pensato molto, davvero...a volte con un pizzico di invidia, soprattutto nei cambi sotto quei drammatici pisciatoi gelidi, scelti molto accuratamente, credo! ^_^) è che con il gruppo dimezzato diminuiscono anche i tempi di percorrenza e attesa...alle 17.30 siamo fuori...'na bella scorpacciata di pane, salame e Ringo, e si torna alle macchine dove, dopo un'accurata scarburata, ci salutiamo e ci avviamo di nuovo alla volta di Pinerolo...esausti, ma davvero soddisfatti per questa tre giorni di fatica, esperienza molto interessanti ed emozionanti, e tanto tanto divertimento insieme...
Resta ancora una tappa prima di finire il corso, poi, almeno per quanto mi riguarda, un periodo di pausa (un paio di matrimoni a maggio...e poi la povera Eli inizia a reclamare la mia presenza...agli ordini...!!!^_^), e poi non vedo l'ora di tornare in grotta...il divertimento inizia adesso!!!!!
Per il momento inizio a ringraziare tutti, istruttori, aiuto-istruttori (davvero preziosissimi...e pazientissimi!!!!) e compagni di avventura, per questa opportunità...abbiamo iniziato tutti, credo, un po' perplessi, quasi a scatola chiusa...e ora siamo ancora tutti qui...chi ha superato le sue paure, chi non l'ha fatto del tutto ma ha comunque mostrato una notevole dose di "palle" (oops...) ed è comunque stato sempre là presente...credo che ognuno di noi possa ritenersi soddisfatto e fiero di sé...ma per questo mi piacerebbe leggere i votri commenti qui sul blog...coraggio, non siate timidi!!!!
A presto....
Slàn!

mercoledì 7 maggio 2008

Messaggio promozionale...


Ah, un breve episodio autocelebrativo...non me ne vogliate...riporto una recensione del recente demo del mio gruppo, gli Atreides...fa sempre piacere...mi raccomando, visitate il nostro sito...e se siete organizzatori di concerti, e se state cercando un gruppo con "las pelotas"...fatevi vivi!
Slàn!

"Atreides è il nome della dinastia che, nel mondo fantastico del Ciclo di Dune creato ormai quasi mezzo secolo fa da quel genio di Frank Herbert, domina il pianeta Caladan. Non è difficile quindi intuire che la band, scegliendo per sé questo monicker, ponga al centro dei propri testi e delle proprie atmosfere i temi epici e battaglieri che contraddistinguono quella saga fantastica. Dando poi un'occhiata ai titoli dei tre brani contenuti in "Vendetta", secondo demo realizzato dai cinque, l'intuizione non può che trovare conferma. "Dune" apre infatti le danze con un heavy-metal diretto e decisamente ottantiano, fatto di riff ficcanti, batteria selvaggia e un basso martellante che regala qua e là qualche preziosismo in grado di dare più colore alle ritmiche. La registrazione è anch'essa decisamente old-style e ruvida, a parer mio alcune parti risultano un po' poco confuse, ma tutto sommato il suono è in linea con una proposta che possiamo inquadrare come una sorta di via di mezzo tra l'epicità de Manilla Road, Warlord e Manowar prima maniera ed il dinamismo di certo U.S. portato avanti da band quali Savatage (sempre prima maniera) e Armored Saint. I quattro strumentisti se la cavano bene e una nota di merito va al già citato colorito lavoro di LiberaMente al basso.
"Soul Confessor" si mantiene su velocità medie e toni sempre epicheggianti, con un curioso inserto di idioma italico nel chorus che rende esplicito il riferimento ad un altro classico della letteratura del secolo XX, quel "V per Vendetta" di Alan Moore che ha dato origine anche a una versione cinematografica, in verità ripulita dall'originale messaggio anarchico del fumetto, e il cui richiamo è evidente nel buon artwork, oltre che nel titolo stesso del demo.
"Atreides" ci riporta infine nell'universo che lotta per il possesso della "spezia": si tratta di una sorta di suite di oltre otto minuti che si apre con un arpeggio di basso e si sviluppa in una cavalcata metallica, forse un po' troppo dilatata, dove l'epicità la fa ancor una volta da padrona.
"Vendetta" è un lavoro dedicato agli appassionati delle sonorità degli eighties, quando l'epicità si costruiva tutta con basso, chitarra e batteria, che ci presenta una band con buone capacità ma che deve prestare una maggiore attenzione ai particolari, soprattutto alle parti vocali, per ritagliarsi un proprio spazio in un genere dove la parola "originalità" non ha molto senso e dove la cura del dettaglio e il chorus epico che gonfia il petto possono essere armi vincenti ancora oggi per trafiggere i cuori battaglieri dei più puri defenders."

martedì 6 maggio 2008

L'interminabile coda...ovvero quando la testa frigge...


Domenica 4 maggio...la partenza intelligentemente idiota...15 ore di auto per quel tratto Barrea-Barge che solo quattro giorni prima aveva richiesto 8 ore di viggio...

Lungo il tragitto, quando la leva del cambio per almeno 5 ore non ha mai avuto il piacere di spostarsi dalle prime due posizioni, ho avuto modo di osservare i comportamenti di molte persone...fantastico!!!!

Ci sono i figli del carburatore, quelli che al primo segno di allentata coda, si precipitano come dei ghepardi in calore verso l'orizzonte....Brrooom, 150 all'ora...per ben 150 metri, fino al nuovo blocco...molto astuto...

I trapanatori impenitenti...li vedi lì, dal finestrino...sgrat sgrat scrot scrot...operazione trivella, alla ricerca di preziosissimi tesori all'interno delle cavità nasali ed auricolari...davvero pregevoli immagini di vita vissuta...la soperta di un uomo....imperdibile!!!

Gli incazzosi...potrebbero essere in coda da dieci minuti, ma sembrano lì da due mesi: sguardo truce, incazzato a morte con quelle maledette auto davnti a loro, o perché no con quel maledetto casello che lascia passare solo un auto alla volta...o con quella luce maledetta che li abbaglia....ma chi cavolo ha lasciato il sole acceso? Questi sono forse i più frequenti...si trovano anche facilmente sulla tangenziale intorno alle 18 dei giorni feriali...

Gli ataccabrighe...questi sono più facilmente identificabili negli autogrill, dove per loro è più facile interferire con il normale scorrere del tempo: perché perdere l'occasione di aggredire la cameriera, perché ha sbagliato il panino (certo, che ci vuole a non confondere 250 Positano e 137 Rustichelle? ^_^), piuttosto che insultare l'addetto alle pulizie delle toilette (anche qui, nel caos più dantesco, centinaia di pipini alle turche, potranno mai essere un problema?!), o aggredire il ragazzino che malauguratamente ha alzato un po' troppo la voce? questi sono generalmente dei veri esempi di virtù autostradale...

gli slalomisti...quelli che, appena si apre lo spiraglio....sfrecciano dalla I alla II alla III corsia, e di nuovo alla I, 100 metri in quella di emergenza, di nuovo la III...solo a pensarci gli occhi mi si incrociano...ci vuole il giroscopio solo per riuscire a tenere la strada...altro che prova dell'alce!!!

Mi sono bastate 6 ore di coda per farmi un quadretto niente male della popolazione "autostradara"...capisco tutto quando si è in coda per lavoro (i pendolari meritano tutta la comprensione di questo mondo, credo)...ma in vacanza...percé cacchio dovete innervosirvi così?! Take it easy, ragazzi, godetevi la vita, cercate i lati positivi anche nei momenti negativi...o non ne uscirete davvero più!
Slàn!

26 aprile...in quel di Biella, la grotta delle Arenarie...

Eccomi tornato...sabato 26 aprile...sveglia alle 7: non vi dico che goduria, dopo la notte russatoria e il materasso cigolante (ricordate, vero?!)...in qualche modo riusciamo tutti a riprendere facoltà dei nostri corpiccioli, e in pochi minuti (beh, più o meno...) siamo operativi e pronti alla partenza...

Eccoci per strada, prima di colazione facciamo ancora tappa alla stazione, per recuperare Bubu e Birci...si riparte, alla volta della grotta: la colazione, che parrebbe uno dei momenti più semplici e piacevoli, si dimostra più impegnativa del previsto, e la graziosa fanciulla (davvero pregevole, oserei dire...^_^) che opera dietro il bancone probabilmente è più abituata a vecchietti giocatori di carte che a 20 speleo affamati e pronti a una durissima giornata...sta di fatto che le brioches SONO FINITE!!!!! Il dramma prosegue con la nostra richiesta "estrema"...UN TOAST!!!!! Certo, anche noi abbiamo certe pretese...^_^
Comunque sia, riusciamo a partire...lasciamo le macchine alla frazione Colma di Borgosesia, facciamo carburo e acqua (nei pressi di un cimitero...fortunatamente nessun presagio...) e ci incamminiamo nel parco del Fenera, dimora della preziosa cicogna nera... dopo un'oretta di passeggiata piuttosto comoda arriviamo all'imboccatura decisamente suggestiva, un buco attraverso cui ci caliamo in verticale (davvero bello, mi sento un vero Indiana Jones, in questo momento)...vestizione e partenza...un piccolo assaggio di cosa ci aspetta....fango!!!! La discesa è comunque semplice, su questi scivoli naturali, ma fidatevi, la risalita sarà decisamente più avvincente!!
Questa grotta è davvero divertente, e sufficientemente tecnica: strettoie, meandri, tutto in un'umidissima cornice di pozze e rigagnoli d'acqua...non sarà niente di che per degli esperti speleologi, ma per me è una sfida non da poco...un pozzetto non particolarmente impegnativo ci lascia un po' di tempo (aspettando di ricompattare il gruppo numeroso) per radunarci in una comoda sala (diciamo che i termini "sala", e soprattutto "comoda", andrebbero un po' rivisti...ma tant'è...^_^) e sparare una marea di vaccate, mentre sgranocchiamo qualche barretta (e ripensiamo ai toast del bar!^_^): è qui che il povero "Tatino" viene bersagliato dal prode "Tarzan" con uno stivale...il suo occhio ammaccato sarà l'unico trofeo dell'intera tre giorni...beato lui, il nostro eroe!!!^_^

A questo punto purtroppo il mio racconto non comprenderà le avventure di tutto il gruppo: per ragioni di tempo alcuni di noi proseguono per meandri e strettoie (tra vie sbagliate, e attese claustrofobiche...), mentre il mio gruppo prosegue verso il basso...dopo alcune strettoie, un paio di meandri e una cengetta sospesa nel vuoto (ormai il famigerato by-pass delle Vene ci fa una pippa, ci fa!) arriviamo alla "Sala del Camino": per la prima volta ho davvero una sensazione strana, guardare dal basso quel cono perfetto di 90 metri, con una cascata di gocce d'acqua che incessante scolpisce il suo passaggio sulla roccia sottostante, è un'emozione da togliere il respiro...ti rendi davvero conto di quanto sei piccolo, e i 20-mezz'ora minuti che passiamo ad ammirare quello spettacolo ci ripaga di qualsiasi fatica...
Provo a mettermi nei panni di quegli speleologi che un po' di anni fa sono per primi capitati in quella sala...che emozione, e che fatica dev'essere stato il risalire quelle pareti umide e stapiombanti...completamente al di fuori del proprio ambiente, in quel buio regno scolpito...
Il ritorno ci vede decisamente rinvigoriti dallo spettacolo, ansiosi di raccontare ai compagni di quella visione...vabbè, sbagliamo strada una volta, ma recuperiamo rapidamente la rotta, e..."uscimmo a riveder le stelle"...unico neo della giornata...Birci...prima o poi ti renderò la pariglia...sono entrato pesando 75kg e sono tornato alla luce con un 5kg di zavorra fangosa negli stivali....GRAZIE!!!!!! Me la pagherai...^_^

Come al solito in grotta il tempo si ferma...quando iniziamo a cenare sono le 22.30...ma grazie a due provvidenziali speleo-angeli ci aspetta un pentolone enorme di pasta con la salsiccia...divino incontro!!!! Dopo aver sbafato tutto quanto, e dopo una buona dose di sbevazzate...e di "cassate" (certo che siamo capitati in ottime mani...se i nostri istruttori si dimostreranno tanto professionali ed esperti quanto divertenti e "cazzari"...saremo a cavallo, potremo esplorare qualsiasi meandro in qualunque parte del mondo!!!^_^), ci accingiamo, all'alba dell'1.30, a coricarci...dopo la stanchezza accumulata in questi due giorni, il convegno russatorio non ci spaventa più...spegniamo le luci, pronti alla prossima avventura...

PS: Per me a grotta delle Arenarie rimane, sa a livello tecnico che emozionale e visivo, la più bella esperienza finora...
Slàn!

lunedì 5 maggio 2008

Barrea - Abruzzo














Non servono commenti...
3 giorni di relax e di immersione nella natura e nella tranquillità, uniti a un'ottima compagnia, varranno pur 15 ore di auto nella coda più forsennata...

Slàn!