La massima della settimana...

L'amore è come il raffreddore...
...prima o poi si finisce a letto!

La foto della settimana

La foto della settimana

sabato 23 giugno 2012

Quanto mi piace fare a botte...

...non fraintedetemi...chi mi conosce sa che sono un pacifista, uno che guarda con sospetto e pochissima stima maneschi, attaccabrighe, e quelli che "difendono l'onore" alzando le mani...non è cambiato nulla, solo qualche mese mi sono iscritto a un corso di kungfu hung gar, a Caramagna Piemonte, con il maestro Mark Bonifati.

Andrea e Giuliana, immagine tratta dal sito della Feng Xiaolong di M.Bonifati,  https://sites.google.com/site/xiaolongkungfu/

Un giorno o l'altro scriverò qualcosa su questa arte marziale cinese, e sul modo in cui nella "nostra" palestra viene insegnata, un approccio davvero interessante per chi come me ha un passato di vari anni all'interno degli schemi più rigidi e formali delle arti marziali giapponesi, ma in questo momento mi interessa fare un'altra considerazione:

PERCHE' LA GENTE PRATICA ARTI MARZIALI? (Premetto che sarà un discorso lungo e "tecnico", quindi mi scuso con chi è abituato a sentirmi dire solo cazzate...sorry!!! ^_^)

Pur essendo io un praticante "delle balle", una mezza calzetta, insomma, mi interesso al mondo delle arti marziali da molto tempo, e mi ha sempre incuriosito capire cosa spinga una persona a dedicarsi a questo tipo di attività: sono curioso di avere vostri commenti al riguardo, mi interessa sapere cosa ne pensa anche chi con le arti marziali non ha nulla a che fare, perché ritengo che lo stesso approccio valga per chi si dedica a qualunque tipo di pratica, sportiva, ricreativa, artistica...

Personalmente ho individuato alcune tipologie di praticanti, che potrebbero essere schematizzate essenzialmente con 5 modelli "ideali":

1) Il PICCHIATORE: Già 20 anni fa quando ho iniziato a praticare Aikido ho incontrato tante persone, prevalentemente ragazzi giovani, che si iscrivono in palestra per imparare a "menare le mani", per "fare a botte": non mi soffermerò su quello che penso di queste persone, ma il loro approccio superficiale si incrina non appena la pratica li porta a confrontarsi con aspetti formali, interiori, o comunque quando si rendono conto che la strada verso Bruce Lee è costellata di anni di impegno, sudore, forme statiche, meditazione,...
Generalmente la strada per questo modello arriva a un bivio: -mollo per andare a fare l'arte XYZ "dove si mena di più"-, oppure -evolvo verso un altro tipo di approccio-.

2) IL MONACO BUDDISTA: -Non me ne frega nulla dell'applicazione combattiva, mi interessa solo fare un'attività che mi permetta di stare bene fisicamente e accresca le mie doti di consapevolezza, equilibrio interiore, meditazione, e chi più ne ha più ne metta-.
Questo è stato a lungo il mio approccio, soprattutto scegliendo un metodo, l'Aikido, che non fa certo dell'efficacia in combattimento la sua bandiera. A diversi livelli di approfondimento e focalizzazione, tutte le arti marziali promuovono attività e processi volti ad accrescere la consapevolezza (interiore ed esteriore) dell'individuo, a sviluppare la sicurezza in e stessi e nei propri mezzi (fisici e mentali), e personalmente ritengo che ogni attività che possa farci stare meglio con noi stessi e con gli altri è GIUSTA! ^_^

3)IL CATERPILLAR: Mi riferisco a tutte quelle persone passionali e molto volitive che si dedicano a una pratica al 150%, diventando in pochi mesi l'incubo di ogni maestro, pronti ad assediarlo in ogni minuto libero per carpire informazioni e tecniche "nuove", con livelli di pratica e intensità che farebbero rosicare di invidia un monaco Shaolin...
Questo approccio è molto frequente, per vari motivi, principalmente perché la pratica costante porta a ottimi risultati sul piano fisico ed interiore, accresce la stima nelle proprie capacità, gratifica la propria sete di sviluppare conoscenza, di sentirsi davvero abili e "forti" (nell'accezione più ampia e positiva del termine). Tutto questo è buono e meraviglioso, l'importante è mantenere quel giusto equilibrio che permette di non scoraggiarsi o sentirsi frustrati quando i progressi, per qualunque motivo, dovessero essere meno evidenti (in ogni pratica, il progresso dell'"abilità" ha generalmente un andamento asintotico rispetto al tempo di pratica:
Solo un appunto per chi dovesse rientrare in questo modello: quando il numero telefonico del maestro risulta chiamato molto più spesso di quello della moglie/marito...tenete almeno qualche spiegazione credibile a portata di mano!! ^_^

4) IL FITNESS-FAN: -Non mi interessa cosa pratico, ho letto su "Muscles Domination" che il kungfu / krav maga / kick boxing sviluppano i "deltoidi posteriori quadrilaterali obliqui di 'sta cippa", quindi mi iscrivo per migliorare il mio stato di forma-. Sono parecchi, specialmente in alcune discipline, ma anche qui, come il fanatico modello 1, dopo poco tempo l'idillio si può rompere, quando a esercizi esplosivi e dinamici si affianca la pratica più formale e interiore, o quando si capisce che il peso dei muscoli non ha niente a che fare con la velocità e l'esplosività di esecuzione.

5) IL FIGHETTO: -Wow, ma così potrei assomigliare a Bruce Lee / Jet Li / Van Damme / Chuck Norris?! Fiko, chissà cosa diranno le ragazze?!- Mmmm, ti avviso, dopo due ore di pratica emanerai più sudore che sex appeal, fidati! ^_^ I "fighetti" imperversano in ogni palestra, e spesso si confondono con i fitness-fans o con i picchiatori...le differenze sono però fondamentali!!! Anche in questo caso la pratica VERA non fa al caso loro, e pochi mesi possono essere sufficienti a fare una buona scrematura di tutte queste losche figure...

Ovviamente questi 5 "archetipi" sono solo esempi estremizzati, ma negli anni sono riuscito a inserire molte delle persone che ho visto in una di queste categorie...ne ho lasciata per ultima una sola, che per me rappresenta il vero praticante di arti marziali: questa categoria è occupata da tutte quelle persone che si avvicinano ad una pratica marziale o sportiva con quel giusto connubio di entusiasmo e "circospezione" che consentono di entrare con equilibrio in un mondo nuovo, facendo tutte le considerazioni del caso senza abbandonarsi a facili eccitazioni della prima ora, o a frenesie Chucknorrisiane.
L'arte marziale è niente più e niente meno che un insieme di tecniche e pratiche nate più o meno anticamente con l'UNICO scopo di terminare l'avversario nel modo più rapido e meno dispendioso possibile, ma allo stesso tempo l'arte marziale si è evoluta negli anni (quanti di voi si sono iscritti per l'impellente necessità di sterminare una masnada di briganti o distruggere un manipolo di mercenari confinanti al vostro paese?!), aggiungendo una serie di forme codificate, di sistemi di meditazione, processi di crescita interiore...
In sostanza (non me ne vorrete per questa marea di minchiate che ho scritto...vero?!^_^) ritengo che l'approccio migliore sia: pratico X/Y/Z perché mi fa stare bene e contiene un giusto connubio di efficacia nel combattimento e pratica interiore; ho grande stima e fiducia nel mio maestro e nei miei compagni, da ognuno di loro posso e devo imparare, con umiltà assoluta, ma senza quel masochistico senso di sottomissione a un sapere mistico e superiore che porta molti praticanti a venerare i loro maestri come se fossero reincarnazioni di qualche lontano dio della guerra. (Scusate la dissacrazione...)
Come ho già scritto altrove un metodo completo dovrebbe sviluppare sia una corretta "metodica dell'aggressione", insegnando una difesa efficace ed efficiente tramite lo sviluppo di timing, tempi di reazione, abitudine all'attacco NON CODIFICATO, sia un insieme di forme definite, atte a rendere meccanici ed automatici determinati concetti tecnici (angoli di risposta, posizioni, movimenti armonizzati,...), e a sviluppare armoniosamente potenza e velocità.

Giuro che adesso chiudo: credo che per ogni persona ci sia un metodo migliore: quello che per me può essere il kung fu, per altri può essere il karate, per altri ancora il judo, per altri l'uncinetto o il pilates: pochissimi di noi dovranno fare I GUERRIERI, l'importante è riuscire a stare in un mondo difficile nel modo più sereno possibile, crescendo continuamente...O NO?!?! ^_^

Slàn!

venerdì 22 giugno 2012

....Aprile 2011...il viaggio prosegue...verso la fine del mondo...

...Lasciarci alle spalle quella selvaggia porzione di Patagonia argentina chiamata El Chubut ci permette di scoprire il luogo che per molto tempo occuperà un posto speciale nel mio cuore e nei miei ricordi...
Atterriamo pochi chilometri al di fuori di Ushuaia, la fine del Mondo! Da qui solo un migliaio di chilometri ci separa dall'Antartide!!!
Anche se le nostre finanze e le condizioni meteo non ci consentono di tentare l'attraversata del canale di Beagle per spingerci all'estremo meridione della Terra, qui si respira davvero un'aria incredibile...sarà un'idea, ma ci sentiamo davvero "diversi"!


Appena arrivati, dopo aver fatto conoscenza con il nostro bell'alberghetto, ci aggiriamo curiosi per la città, ma non vediamo l'ora di darci a qualcosa di più avventuroso: la città di Ushuaia è una lunga strada costellata di negozi acchiappa-turisti e ristoranti...non ci lamentiamo, l'asado de cordero me gusta mucho, ma speriamo di trovare qualcosa di più, indeed!
Una breve attesa, e lo otteniamo: una piacevolissima escursione organizzata (un pulmino con un gruppetto variegato di vecchietti argentini, molto simpatici e con chiare ascendenze italiote, e altri turisti piuttosto simpatici...tutti argentini...meraviglia del viaggiare fuori stagione! ^_^) ci porta in giro per i dintorni di Ushuaia, nel Parco Nazionale della Tierra del Fuego, a Bahia la Patahia, tra laghetti, vegetazione lussureggiante...e la Fin del Mundo! Fa davvero effetto pensare che Ushuaia è nata come colonia penale, dove temibili criminali, abbandonati a se stessi e ai lavori forzati, ci hanno lasciato in eredità lande pittoresche e pressoché totalmente disboscate...dove persone macchiate di crimini più o meno gravi hanno vagato in condizioni disumane, tra patimenti e un freddo davvero penetrante (pochi minuti nel museo della Fin del Mundo, che fino al secolo scorso era adibito a penitenziario, ci fanno davvero rabbrividire..IN TUTTI I SENSI!!!! ^_^)




La bellezza di questa terra si combina con il senso di solitudine e desolazione che deriva dal pensare a come una civiltà possa svilupparsi a partire da una struttura carceraria: il viaggio del giorno successivo conferma questa sensazione di essere sospesi a mezz'aria tra la civiltà e un mondo primordiale...










Con mia grande sorpresa scopro che i simpaticissimi leoni marini (sono otarie, mi raccomando...non chiamateli "foche" come i goffi e mastodontici elefanti marini!!!) sono tra i miei animali preferiti...
Questa terra sembra volerti ricordare in ogni momento che sei al di fuori da tutto, fuori dal mondo, dalla frenesia della "civilizzazione", dai pensieri di una vita ritmata da tempi consoni a noi occidentali: qui siamo en la tierra del Fuego, ci siamo noi, la terra, il Canale, le montagne, i cormorani, los lobos...l'uomo ha un permesso di permanenza, ma è chiaro che non si può intromettere più di tanto nel flusso della natura, che decide i tempi per tutti, per le balene che periodicamente fanno visita a queste terre, per gli animali, per le piante.
Già, è proprio la fine del mondo...temporalmente e spazialmente!



lunedì 11 giugno 2012

Marzo 2011...si parte per la Patagonia!


 Wow, ragazzi, che trip!!!!
Credo che avrò bisogno di parecchi post, per registrare quei 18 giorni in cui io e Eli siamo stati in Argentina e Cile: sono state due settimane (abbondanti, in verità...^_^) davvero piene di esperienze ed emozioni, che meriterebbero almeno un book fotografico completo!

Ma iniziamo con ordine: 29 marzo, 2 giorni e una manciata di ore dopo il matrimonio, e dopo il piacevolissimo risveglio in quel di Frabosa, con un nutrito gruppi di amici a completare la bella festa, si parte per Buenos Aires.
14 ore di volo...Aerolineas Argentinas non si distingue certo per il lusso sfrenato dei sui velivoli e la comodità dei sedili, ma dopo 5 ore di attesa all'aereoporto di Roma...beh, possiamo sopportare questo e altro!!! Una "bella" dormita, e verso le 4 del mattino arriviamo, grazie a un provvido taxista, alla bella CASA LAS CANITAS, nell'omonimo quartiere di Buenos Aires: dopo una rapida ma graditissima colazione approfittiamo del fatto che la camera non sia ancora pronta per girovagare senza meta (uno dei miei modi preferiti per visitare una città) per i quartieri Las Canitas e Palermo, zone molto piacevoli e verdi (che risultano essere molto attive per i ritrovi notturni dei giovani argentini, ma ormai si sa...siamo sposati, la vita notturna non ci compete più!).
In preda ad una spossatezza che ha del soprannaturale ci trasciniamo nuovamente all'Estancia, dove ci aspetta una "gradita" sorpresa:
Purtroppo non ci eravamo accorti che in aereoporto i nostri bagagli avevano ricevuto visite inaspettate: oltre a una confezione di profumo vuota (non appartenente a noi...) e a un gran rimestamento tra la nostra biancheria, pare non manchi nulla: si parte quindi alla ricerca di una valigia nuova!
Uff, che giornata lunga e intensa: ma dopo il provvido acquisto ci concediamo una cenetta sul balcone della nostra stanza, con una splendida vista su Buenos Aires...empanadas e stuzzicherie argentine...GNAMM!!!

Bando alle ciance...di corsa a nanna perché la sveglia è alle 5...Noche!

Mattino dopo...si parte alla volta di Puerto Madryn...Peninsula Valdez, Punta Tombo, ASPETTATECI!
All'aereoporto di Puerto Madryn incontriamo il mitico Omar, la nostra guida per i prossimi 3 giorni.
Che culo!!!....ehm, come siamo fortunati: Omar parla benissimo italiano e, pur avendo pagato per un tour di gruppo, per qualche vattelapesca di disguido tecnico, E' TUTTO PER NOI!

Non riesco ancora a dare un voto a questo splendido angolo di Patagonia: non so se mi affascina di più quell'orizzonte sconfinato, un eterno nulla in cui lo sguardo si può perdere per ore, senza individuare una linea di orizzonte, se non quella segnata dalla poca vegetazione presente, oppure la fauna eccezionale che caratterizza questa parte di mondo.
Appena inizio ad abituarmi a quegli spazi infiniti, a quella sensazione di maestosa pace e tranquillità, a quel mondo che sembra ricordarti ogni momento "guarda che qui tu, ometto tecnologico e frenetico, non conti un fico secco...qui c'è la terra, qualche pianta, altra terra...e BASTA...il ritmo lo decidono il vento e le foglie...CHIARO?!"...dicevo, appena mi sembra di abituarmi, incontro le altre meraviglie che rafforzano ulteriormente la chiara sensazione che siamo proprio solo degli ospiti, da queste parti:






Sorvolando sugli effluvi odorosi che può emanare un branco di leoni marini accalcati sotto il sole (terribile anzichenò!!!^_^) ci accingiamo a lasciare questa terra che per noi è stata la porta della Patagonia: ci aspettano ancora luoghi meravigliosi e meraviglie indescrivibili....dico solo che porterò quello che ho visto nel cuore per molti, molti anni...finora poche cose mi hanno emozionato quanto ciò che ho visto, incontrato, sentito, vissuto in questi giorni!
Quali sono i vostri luoghi "del cuore"? Per me la Patagonia inizia ad insidiare la pole-position, finora incontrastata, dell'Irlanda...incredibile, vero?!
Slàn!






26 Marzo 2011...IL GRAN GIORNO!!!

Come vi avevo promesso inizia il mio flashback...in ordine rigorosamente sparso...
Il primo momento che mi torna alla mente, ripensando ai quattro anni che mi sono lasciato alle spalle, è quel meraviglioso sabato di fine marzo...che ricordi, stupenda giornata!
Che giornata...non ho parole, lascerò spazio a qualche ricordo...mi sembra ieri...il momento in cui ho chiesto a Eli di sposarmi, con un anello nascosto dentro un ovetto Kinder...il momento in cui l'abbiamo detto ai genitori, con mia madre e mia suocera che piangevano commosse, e mio suocero che rideva come un pazzo, perché...perché non avevano capito...
Quanti amici, che bei momenti, divertenti, commoventi...sì, vabbé, io mi commuovo molto facilmente, ma il discorso non cambia, resta il fatto che dopo un anno, due mesi e un paio di settimane, quel momento mi sembra sempre vicinissimo, il ricordo è più vivido che mai...e mai scelta mi ha reso più felice nella vita!
Questo è il primo cameo del mio recente passato che lascio a questo blog...so che magari non ve ne fregherà nulla, ma un diario che si rispetti non può prescindere da un ricordo come questo...o sbaglio?

Sento spesso gente riferirsi al proprio matrimonio come a una catena, o a una scelta vincolante...beh, per conto mio, chi la pensa così, ha decisamente sbagliato qualcosa! Mo' me ne torno dalla mia mogliettina...
Slàn!


sabato 9 giugno 2012

Wow...4 anni, sono passati 4 anni dal mio ultimo post...
cavolo, quante cose sono cambiate in questi anni: il gruppo che celebravo nel post non esiste più, io mi sono sposato, ho passato tre settimane con la mia splendida Elisa dall'altra parte del mondo, in Patagonia...
Abbiamo passato momenti bellissimi, altri molto meno...siamo cresciuti, forse più di quanto avremmo desiderato, ma tant'è, sulla crescita non puoi fare patti o chiedere sconti, prendi quello che offre la casa!

Perché inizio a scrivere? Perché Ale e Fil mi hanno stimolato? Perché ci sono tante cose da scrivere su ciò che ci circonda? Perché ho voglia di tenere una sorta di diario della mia "crescita"? Perché sono un esibizionista?
Fate voi, forse tutti i motivi sono validi, comunque sia da oggi riprendo una sorta di diario: se sarà giornaliero, settimanale o mensile lo scopriremo con il tempo, comunque lo spirito è lo stesso del 2007: condividere pensieri e modi di vedere la realtà con persone che conosco, ma soprattutto con sconosciuti, per condividere le proprie sensazioni. non fraintendetemi: tengo molto al giudizio delle persone che conosco, ma con loro preferisco condividere "de visu"!
A presto, buon tutto
Slàn!

lunedì 30 giugno 2008


Venerdì prossimo, 4 luglio, suono al "Moby Dick Pub", sulla Strada Statale Cuneo-Mondovì, in località Pogliola (andando da Mondovì a Cuneo si trova sulla sinistra...non potete sbagliare, c'è una bella insegna...)

Festa della Birra...Grigliata...Musica a volontà...cosa volete di più?!?!?!

Dopo un anno il miuo gruppo ritorna sulle scene...NON POTETE MANCARE!!!!!!! SARA' UN VERO SPETTACOLO!!!!!
....sigh...almeno venite per pietà e compassione!!!^_^


Slàn!

mercoledì 21 maggio 2008

Siamo qui...

...a volte lottiamo, a volte ci "sbattiamo" per farci strada nella vita...
...altre volte invece ci lasciamo trascinare dalle correnti...
l'importante è che ci siamo sempre, volenti o nolenti ci ritroviamo, alla fine di ogni giornata,
tutti qui, in quello che è il nostro luogo sicuro...non importa dove sia, se nel nostro cantuccio di mondo, se nel nostro blog, dove possiamo essere davvero noi stessi senza paure...

L'importante è trovare il senso...no, non il senso della vita...per quello ci vuole l'Illuminazione, non aspiriamo a tanto...il senso che ci serve è piuttosto quello del continuare a camminare, sempre avanti, a volte indietro, qualche volta a testa in giù, ma camminare...

Qualcuno si ferma, perché pensa di avere trovato quel senso....chi si sposa, chi mette su famiglia, chi inizia a fare carriera...solo che qualcuno si ferma per sempre, ahimé...altri invece tornano in pista, con noi...si riparte...e il ciclo della vita, del camminare, riprende imperterrito...già, curioso, proprio come quei rivoli d'acqua di cui parlavo qualche giorno fa, che nella roccia calcarea scavano, scavano, scavano, poi ristagnano per un po', si arricchiscono di sali (come noi ci imbeviamo di esperienze...) e poi ripartono, vanno, vanno, rallentano, si precipitano...fino a trovare il loro mare...e così anche noi...

Slàn!