La massima della settimana...

L'amore è come il raffreddore...
...prima o poi si finisce a letto!

La foto della settimana

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venerdì 22 giugno 2012

....Aprile 2011...il viaggio prosegue...verso la fine del mondo...

...Lasciarci alle spalle quella selvaggia porzione di Patagonia argentina chiamata El Chubut ci permette di scoprire il luogo che per molto tempo occuperà un posto speciale nel mio cuore e nei miei ricordi...
Atterriamo pochi chilometri al di fuori di Ushuaia, la fine del Mondo! Da qui solo un migliaio di chilometri ci separa dall'Antartide!!!
Anche se le nostre finanze e le condizioni meteo non ci consentono di tentare l'attraversata del canale di Beagle per spingerci all'estremo meridione della Terra, qui si respira davvero un'aria incredibile...sarà un'idea, ma ci sentiamo davvero "diversi"!


Appena arrivati, dopo aver fatto conoscenza con il nostro bell'alberghetto, ci aggiriamo curiosi per la città, ma non vediamo l'ora di darci a qualcosa di più avventuroso: la città di Ushuaia è una lunga strada costellata di negozi acchiappa-turisti e ristoranti...non ci lamentiamo, l'asado de cordero me gusta mucho, ma speriamo di trovare qualcosa di più, indeed!
Una breve attesa, e lo otteniamo: una piacevolissima escursione organizzata (un pulmino con un gruppetto variegato di vecchietti argentini, molto simpatici e con chiare ascendenze italiote, e altri turisti piuttosto simpatici...tutti argentini...meraviglia del viaggiare fuori stagione! ^_^) ci porta in giro per i dintorni di Ushuaia, nel Parco Nazionale della Tierra del Fuego, a Bahia la Patahia, tra laghetti, vegetazione lussureggiante...e la Fin del Mundo! Fa davvero effetto pensare che Ushuaia è nata come colonia penale, dove temibili criminali, abbandonati a se stessi e ai lavori forzati, ci hanno lasciato in eredità lande pittoresche e pressoché totalmente disboscate...dove persone macchiate di crimini più o meno gravi hanno vagato in condizioni disumane, tra patimenti e un freddo davvero penetrante (pochi minuti nel museo della Fin del Mundo, che fino al secolo scorso era adibito a penitenziario, ci fanno davvero rabbrividire..IN TUTTI I SENSI!!!! ^_^)




La bellezza di questa terra si combina con il senso di solitudine e desolazione che deriva dal pensare a come una civiltà possa svilupparsi a partire da una struttura carceraria: il viaggio del giorno successivo conferma questa sensazione di essere sospesi a mezz'aria tra la civiltà e un mondo primordiale...










Con mia grande sorpresa scopro che i simpaticissimi leoni marini (sono otarie, mi raccomando...non chiamateli "foche" come i goffi e mastodontici elefanti marini!!!) sono tra i miei animali preferiti...
Questa terra sembra volerti ricordare in ogni momento che sei al di fuori da tutto, fuori dal mondo, dalla frenesia della "civilizzazione", dai pensieri di una vita ritmata da tempi consoni a noi occidentali: qui siamo en la tierra del Fuego, ci siamo noi, la terra, il Canale, le montagne, i cormorani, los lobos...l'uomo ha un permesso di permanenza, ma è chiaro che non si può intromettere più di tanto nel flusso della natura, che decide i tempi per tutti, per le balene che periodicamente fanno visita a queste terre, per gli animali, per le piante.
Già, è proprio la fine del mondo...temporalmente e spazialmente!



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