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L'amore è come il raffreddore...
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mercoledì 7 maggio 2008

Messaggio promozionale...


Ah, un breve episodio autocelebrativo...non me ne vogliate...riporto una recensione del recente demo del mio gruppo, gli Atreides...fa sempre piacere...mi raccomando, visitate il nostro sito...e se siete organizzatori di concerti, e se state cercando un gruppo con "las pelotas"...fatevi vivi!
Slàn!

"Atreides è il nome della dinastia che, nel mondo fantastico del Ciclo di Dune creato ormai quasi mezzo secolo fa da quel genio di Frank Herbert, domina il pianeta Caladan. Non è difficile quindi intuire che la band, scegliendo per sé questo monicker, ponga al centro dei propri testi e delle proprie atmosfere i temi epici e battaglieri che contraddistinguono quella saga fantastica. Dando poi un'occhiata ai titoli dei tre brani contenuti in "Vendetta", secondo demo realizzato dai cinque, l'intuizione non può che trovare conferma. "Dune" apre infatti le danze con un heavy-metal diretto e decisamente ottantiano, fatto di riff ficcanti, batteria selvaggia e un basso martellante che regala qua e là qualche preziosismo in grado di dare più colore alle ritmiche. La registrazione è anch'essa decisamente old-style e ruvida, a parer mio alcune parti risultano un po' poco confuse, ma tutto sommato il suono è in linea con una proposta che possiamo inquadrare come una sorta di via di mezzo tra l'epicità de Manilla Road, Warlord e Manowar prima maniera ed il dinamismo di certo U.S. portato avanti da band quali Savatage (sempre prima maniera) e Armored Saint. I quattro strumentisti se la cavano bene e una nota di merito va al già citato colorito lavoro di LiberaMente al basso.
"Soul Confessor" si mantiene su velocità medie e toni sempre epicheggianti, con un curioso inserto di idioma italico nel chorus che rende esplicito il riferimento ad un altro classico della letteratura del secolo XX, quel "V per Vendetta" di Alan Moore che ha dato origine anche a una versione cinematografica, in verità ripulita dall'originale messaggio anarchico del fumetto, e il cui richiamo è evidente nel buon artwork, oltre che nel titolo stesso del demo.
"Atreides" ci riporta infine nell'universo che lotta per il possesso della "spezia": si tratta di una sorta di suite di oltre otto minuti che si apre con un arpeggio di basso e si sviluppa in una cavalcata metallica, forse un po' troppo dilatata, dove l'epicità la fa ancor una volta da padrona.
"Vendetta" è un lavoro dedicato agli appassionati delle sonorità degli eighties, quando l'epicità si costruiva tutta con basso, chitarra e batteria, che ci presenta una band con buone capacità ma che deve prestare una maggiore attenzione ai particolari, soprattutto alle parti vocali, per ritagliarsi un proprio spazio in un genere dove la parola "originalità" non ha molto senso e dove la cura del dettaglio e il chorus epico che gonfia il petto possono essere armi vincenti ancora oggi per trafiggere i cuori battaglieri dei più puri defenders."

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